Edizione numero tre per il Festival dell'Economia di Trento. Dopo il successo della prima edizione con «Ricchezza e povertà» nel 2006, seguita da «Capitale umano, capitale sociale» nel 2007, quest'anno dal 29 maggio al 2 giugno sul tema «Mercato e democrazia» si confronteranno economisti italiani ed esteri, insieme con storici e filosofi, sociologi ed esperti della comunicazione, imprenditori e uomini politici. Fra questi ultlmi, già nella giornata di venerdì 30 maggio, sono previsti gli interventi del presidente della Camera Gianfranco Fini, dei ministri Maurizio Sacconi e Renato Brunetta e dell'ex ministro degli Esteri Massimo D'Alema, oltre alla neo presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Non ancora ufficializzato, ma gli organizzatori del Festival ci contano, l'arrivo a Trento del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. L'idea di un'economia alla portata di tutti - facendo incontrare relatori illustri e studiosi internazionali con il grande pubblico in una varietà di punti di incontro raggiungibili sempre a piedi - è apparsa subito la formula vincente del Festival di Trento. La partecipazione a tutti gli eventi è libera e gratuita.
Apre Paul Krugman
A Trento interverranno tra gli altri Paul Krugman, professore ed editorialista del «New York Times» , Paul Collier, docente a Oxford, Benjamin Friedman di Harvard, Luisa Diogo, primo ministro del Mozambico, ma anche economisti come Mario Monti, Guido Rossi e Francesco Giavazzi: l'elenco dei partecipanti può essere consultato sul sito . Il Festival è promosso dalla Provincia autonoma, dal Comune e dall'Università del capoluogo trentino e organizzato dal «Sole 24 Ore» e dall'editore Laterza, avendo Intesa Sanpaolo come partner e Fiat Group, Gioco del Lotto e Vodafone quali main sponsor.
Il coordinatore scientifico del Festival e docente all'università Bocconi Tito Boeri sintetizza così l'obiettivo della manifestazione: «Sprovincializzare l'Italia, che soprattutto nell'ultima campagna elettorale è stata molto concentrata su sé stessa, dimenticando quanto accadeva all'esterno, vedi la Cina e il Tibet». La relazione tra mercato e democrazia, ha aggiunto Boeri, «verrà declinata su più fronti a partire dal mondo delle imprese, proseguendo lungo il crinale del rapporto tra partecipazione e decisione politica, tra informazione e potere economico, per finire col filo doppio che lega sistema produttivo e consumi».
Lo spirito dell'ormai tradizionale appuntamento lo ha spiegato al «Sole 24 Ore.com» il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai: «Il Festival non è un insieme di convegni accademici, ma un'opportunità molto libera e informale, dove alcuni eventi si sovrappongono (qualcuno teme persino che il Festival sia già "cresciuto troppo", ndr), un modo di vivere nella nostra città ragionando di temi importanti». Per questo scopo, aggiuge Dellai «non abbiamo previsto dei mega-spazi che impedirebbero al pubblico un rapporto diretto con il relatore e trasformerebbero il Festival in una kermesse impersonale; ci saranno invece d'aiuto, come già l'anno scorso, gli schermi esterni in città».
Il successo dell'iniziativa è comunque palpabile: nel 2007 ha raggiunto le 70mila presenze, rispetto alle 50mila della prima edizione 2006 (oltre le aspettative degli organizzatori). «Il Sole 24 Ore.com» seguirà quest'anno il Festival dell'Economia di Trento giorno per giorno anche con la diretta video degli interventi, oltre a interviste, opinioni e punti di vista dei partecipanti, dai relatori agli studenti universitari.
Il «popolo dello scoiattolo»
Il "popolo dello scoiattolo" (il simpatico logo del Festival), come l'ha chiamato una indagine Ipsos del 2007, è infatti giovane: uno su due non ha più di 34 anni e il 35% del campione è rappresentato da studenti. Quanto alla provenienza, il 33% risiede a Trento città, il 30% in provincia e il restante 37% arriva da un'altra città. Non stupisce anche l'interesse per l'economia (è così per il 68% del campione, due intervistati su tre), ma spicca l'attenzione per l'attualità (lo dichiara il 44% del campione) e, nella stessa misura, per la politica. La sociologia piace al 40%, a conferma del tradizionale legame che questa disciplina ha con la città di Trento. Una delle novità del 2008 riguarda appunto i giovani, in quanto l'organizzazione del Festival ha deciso di ospitare 30 studenti universitari provenienti dal nord, centro e sud Italia.
Confermati infine tutti i "format" dei precedenti appuntamenti, cui si aggiungeranno numerose altre attività, dalla presentazione dei libri, ai laboratori per bambini e ragazzi, agli spettacoli fino agli incontri organizzati dalle associazioni. Trento non supera i 100mila abitanti, ma dispone di un biglietto da visita che mette in primo piano le specificità di un territorio dove si è investito molto in termini di apertura e di internazionalizzazione: con oltre 15 milioni di presenze turistiche l'anno, la provincia si colloca infatti al quinto posto in Italia. L'università di Trento dalla originaria facoltà di sociologia, sorta negli anni 60, dispone oggi di sette facoltà, con circa 15mila iscritti. Ai visitatori la città mostra il suo lindo centro storico con le case dipinte, da poco più di un decennio tornato ad essere come l'aveva concepito nel Cinquecento il principe-vescovo Bernardo Cles per ospitare il famoso Concilio.
